Patagonia rilancia la sua leggendaria giacca da alpinismo minimalista M10

Dedicati alle avventure alpine più impegnative, i gusci M10 tornano da Patagonia, 14 anni dopo il loro primo lancio. L'obiettivo: andare dritti al punto, eliminando il superfluo e privilegiando la mobilità.

Impermeabile, traspirante e compatta. È così che Patagonia ha descritto la sua giacca M10 quando è stata presentata nel 2010. "Era la prima volta che il concetto di leggerezza e velocità veniva applicato alle avventure alpine più impegnative", ricorda Kate Rutherford, allora ambasciatrice del marchio e oggi responsabile della linea di prodotti alpini di Patagonia. "Non c'era mai stato nulla di simile prima di allora, ed è stata la prima volta che, come atleta, siamo stati davvero ascoltati. È stato speciale".

Drew Smith

Nel 2018, la M10 è stata ritirata dalla gamma "perché abbiamo esplorato altre esigenze sportive", spiega Kate Rutherford. Sono apparsi nuovi modelli, ma con l'aggiunta di tasche, cerniere e finiture, si è sentita l'assenza di una giacca semplice, leggera ma ultra-tecnica. Così, 14 anni dopo l'introduzione dell'M10, Patagonia non ha avuto problemi a convincere la generazione di atleti che aveva già testato i gusci M10 a tornare ai principi di questa gamma. "In generale, gli scalatori e gli alpinisti non sono d'accordo con Patagonia. ma questa volta è stato unanime", sorride Kate Rutherford.

Tim Davis

Concentrandosi sulla libertà di movimento, su uno strato impermeabile/traspirante leggero e sulla compattezza generale, Patagonia ha fatto di nuovo centro. Nelle giacche M10 i dettagli sono ridotti al minimo e i materiali utilizzati sono garantiti privi di sostanze chimiche perfluorurate (nessun PFC/PFAS nella tecnologia dei tessuti a tre strati). Sempre dal punto di vista tecnico, Patagonia ha utilizzato una membrana nanoporosa sviluppata dall'industria automobilistica con un processo che allunga il materiale per produrre fori uniformi di dimensioni nanometriche. Questa membrana permette al vapore di fuoriuscire e impedisce alle gocce d'acqua di infiltrarsi, mantenendo l'asciutto. "L'alta montagna è un terreno di gioco perfetto per questo tipo di innovazione", spiega Kate Rutherford. Se riusciamo a farli funzionare lassù, possono essere utilizzati anche in altre comunità sportive".

Per quanto riguarda la mobilità, parola chiave dell'M10, Patagonia afferma di essersi ispirata al mondo della danza per riprogettare la giacca rispetto all'originale, lavorando in particolare sulle ascelle per consentire agli alpinisti di muoversi a piacimento durante le scalate più difficili. "Una delle cose più belle di Patagonia è che una nuova idea può venire da qualsiasi parte. Non è necessario che provenga da un gruppo specifico di persone perché venga adottata. Deve solo essere buona", conclude Jaimee Redfern, del reparto design del marchio.

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Brent Doscher